Bucatini alla Caruso 4

Bucatini alla Caruso – Omaggio al grande tenore

Bucatini alla Caruso. Un omaggio al grande tenore Enrico Caruso che contribuì a fare conoscere la lirica nel mondo.

In un tempo in cui le comunicazioni non erano neppure lontanamente paragonabili a quelle odierne, Enrico Caruso divenne famoso in tutto il mondo e colse grandissimi successi anche in Europa ed in America.

Enrico Caruso (Napoli, 25 febbraio 1873 – Napoli, 2 agosto 1921) è stato un tenore italiano considerato uno dei più grandi cantanti d’opera di tutti i tempi. È stato il primo tenore a raggiungere fama mondiale, grazie alle sue straordinarie doti vocali e alla sua carismatica presenza scenica.

Caruso nacque a Napoli in una famiglia povera. All’età di otto anni iniziò a studiare canto con il maestro Guglielmo Vergine. Il suo talento fu subito evidente e, nel 1892, debuttò al Teatro San Carlo di Napoli nell’opera “L’amico Francesco” di Matteo Mario.

Nel 1893, Caruso si trasferì a New York, dove iniziò una carriera internazionale di successo. Cantò nei più importanti teatri del mondo, tra cui il Metropolitan Opera di New York, l’Opéra Garnier di Parigi e il Covent Garden di Londra.

Caruso aveva una voce dal timbro lirico-leggero, ma era in grado di cantare anche ruoli più drammatici. Era famoso per la sua estensione vocale, che arrivava fino al do acuto. Caruso era anche un attore molto espressivo e riusciva a trasmettere le emozioni delle sue interpretazioni.

Caruso morì a Napoli nel 1921, all’età di 48 anni. Era il cantante d’opera più famoso del mondo e la sua morte fu un lutto per milioni di fan.
Caruso ha lasciato un’eredità inestimabile alla musica classica. La sua voce è ancora ascoltata da milioni di persone in tutto il mondo e il suo talento continua a ispirare cantanti e musicisti di tutte le età.

Bucatini alla Caruso 2

L’origine di questa ricetta è controversa.
C’è chi sostiene che l’avesse ideata e richiesta direttamente lo stesso Caruso ai cuochi degli hotel Vittoria di Sorrento e Vesuvio di Napoli che lo ospitavano quando tornava nella sua città natale.
Altri che l’avesse inventata per lui a New York un cuoco di origini napoletane che lavorava in un ristorante che il tenore frequentava spesso.

Alcuni sostengono che a questa ricetta sia legata la vicenda del “giuramento dei vermicelli”. (1)
Nel 1901 Caruso tornò a Napoli per interpretare L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti al Teatro San Carlo e il pubblico che lo ascoltava gli si rivolse con fischi e altri segni di non gradimento.
La delusione del tenore fu così grande che Caruso promise a se stesso di non esibirsi mai più per la sua città e che sarebbe tornato a Napoli solo per mangiare i suoi adorati spaghetti.

Caruso era un grande amante della pasta, soprattutto lunga d il celebre pianista Arthur Rubinstein sosteneva che quando il tenore entrava in un ristorante c’era grande attesa negli avventori per scoprire quale sarebbe stato il condimento scelto.

Bucatini alla Caruso 3

I bucatini sono tra i miei preferiti formati di pasta e li utilizzo spesso ed in particolare per:
Bucatini aglio, olio e peperoncino
Bucatini all’amatriciana

Preparazione
10 minuti
Categoria: Primo

Cottura salsa
15-20 minuti
Cucina: Napoletana

Cottura bucatini
12-13 minuti
Difficoltà: Facile

INGREDIENTI

(per 4 persone)

320 g di bucatini
2 pomodori San Marzano
Un peperone giallo
Una zucchina
1-2 peperoncini freschi
Uno spicchio d’aglio
Farina 00 qb
Prezzemolo qb
Olio extra vergine d’oliva qb
Olio di semi di arachide qb
Sale qb
Pepe qb

PREPARAZIONE

Lavare i pomodori e farne una dadolata.
Lavare e mondare il peperone eliminandone i semi e le costolature bianche interne. Tagliarli a quadrotti o a listarelle.
Pulire e tritare finemente il prezzemolo.

Lavare Lavare le zucchine e tagliarle a rondelle di 2-3 mm.
Infarinarle bene e friggerle nell’olio di semi a circa 175°C.
Quando avranno preso colore scolarle e te nerle da parte su carta assorbente. (2)

Mettere una pentola sul fuoco con un poco di olio evo e le spicchio d’aglio senza camicia e leggermente schiacciato.
Quando sarà dorato toglierlo e versare nella padella il pomodoro, il peperone ed il peperoncino. (3)
Continuare a cuocere per una decina di minuti.

Nel frattempo mettere una pentola sul fuoco con abbondante acqua e portarla ad ebollizione quindi salarla e versarvi i bucatini.
Quando saranno cotti trasferirli nella padella con il condimento, aggiungere le zucchine fritte e farli saltare per amalgamare bene il tutto.

Dare un giro abbondante di pepe al mulinello e servire in piatti caldi distribuendo sulla superficie del prezzemolo tagliato grossolanamente.
Volendo dare uno spolvero di pecorino romano DOP ma la ricetta originale non lo prevede.

ANNOTAZIONI

(1) Alcuni sostengono che questa ricetta si possa fare indifferentemente con spaghetti, vermicelli o bucatini. L’importante che sia pasta lunga.

(2) Lo stesso procedimento si usa per gli spaghetti alla Nerano.

(3) Se non si ha a disposizione il peperoncino fresco utilizzare pure quello secco. L’importante è che “si senta”.

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