La pasta alla gricia è una delle ricette classiche della cucina romana. È considerata l'antenata della amatriciana e parente stretta della cacio e pepe. Una pasta che sicuramente avete preparato tante volte, magari con la pancetta e non il guanciale, non sapendo che si chiamasse gricia.
Come detto la pasta alla gricia o griscia è una delle tipiche paste della cucina romana insieme all’amatriciana, la carbonara, la cacio e pepe, l’arrabbiata e le meno famose, non per questo meno buone, la papalina e la zozzona..
Di queste, su questo blog ho già pubblicato:
Bucatini all’amatriciana
Spaghetti alla carbonara
Nel vecchio blog invece, oltre alle suddette, avevo pubblicato anche la pasta cacio e pepe anche nella versione finger food.
Questo è un piatto che si trova nei menù di moltissimi ristoranti romani ma, non sempre, fatto veramente bene.
È un piatto semplice e con pochissimi ingredienti ma, proprio per questo, è facile incorrere in errori che possono determinare la riuscita del piatto.
Essendo parente stretta della cacio e pepe io l’ho trovata molto più gustosa fatta non solo con il condimento del guanciale ma, soprattutto, dalla cremina fatta con il pecorino e l’acqua di cottura della pasta.
Medesimi ingredienti ma risultato diverso. Vi invito a provare le due soluzione e vedere quale preferite.
Io non ho dubbi al riguardo; la cremina di pecorino dà una marcia in più.
Come nasce la pasta alla gricia?
Come sempre quando si tratta di ricette che diventano tradizionali, si trovano varie correnti di pensiero sulla loro origine e la pasta alla gricia non fa eccezione.
Pare che i pastori portassero con se ingredienti semplici come lardo, pasta secca, pecorino e pepe prodotti che rappresentavano il loro sostentamento nelle lunghe giornate al pascolo.
Alcuni affermano che l’origine si possa localizzare nelle vicinanze di Amatrice e che sia l’antesignana della amatriciana nata, quest’ultima, dopo la diffusione del pomodoro in Italia probabilmente datato alla fine del settecento.
Pare che il nome possa derivare dal termine gricio, in uso nel ‘400 a Roma, che stava ad indicare i panettieri provenienti dalle regioni tedesche del Reno e dei grigioni. Il griscium indicava particolarmente lo spolverino che usavano i panettieri proteggersi dalla farina.
Questo termine, oltre al riferimento regionale assunse poi una derivazione dispregiativa dovuta all’abbigliamento trasandato che tenevano i panettieri sotto lo spolverino finendo per essere sinonimo del termine “burino”.
Doveroso segnalare che gli abitanti di Grisciano, frazione di Accumoli, comune vicino ad Amatrice, ne vantino la paternità asserendo che il nome deriva proprio dalla loro località.
Preparazione
10 minuti
Categoria: Primi
Guanciale
10-12 minuti ca.
Cucina: Romana
Cottura
11 minuti
Difficoltà: Facile
INGREDIENTI
(per 4 persone)
320 g di maccheroni
150 g di guanciale
150 g di pecorino romano DOP grattugiato
1 cucchiaio di aceto bianco
Pepe qb
Sale qb
PREPARAZIONE
Tagliare il guanciale a dadini o a striscioline e versarlo in una padella calda; fare soffriggere a fuoco medio. Quando il grasso del guanciale comincia a schiarire aggiungere il cucchiaio di aceto bianco, alzare la fiamma e fare sfumare bene.
Gettare la pasta e portarla a cottura.
Mentre la pasta cuoce versare in una ciotola il pecorino grattugiato, aggiungere un paio di mestolini di acqua di cottura e amalgamare bene con una frusta fino ad ottenere una sorta di crema bella fluida
Una volta cotta togliere la pasta dall’acqua di cottura e passarla nella padella con il guanciale. Aggiungere la crema di pecorino e amalgamare bene.
Versare nei piatti caldi distribuendo bene il guanciale. Completare con una bella spolverata di pecorino romano DOP.
ANNOTAZIONE
Il formato di pasta è a piacere; io ho utilizzato una pasta corta ma anche con gli spaghetti o bucatini non è male.
Il cucchiaio di aceto serve perché l’acidità tiene il grasso del guanciale sciolto rendendo migliore il risultato finale.
Come detto la si può condire solo con il grasso rilasciato dal guanciale e mettere il pecorino solo alla fine, ma non è la stessa cosa.