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Cacio e pepe? Sì ma in versione finger food

La cacio e pepe è indissolubilmente legata a Roma. Ricetta con pochissimi ingredienti che, nonostante sembri facile, per essere davvero buona necessita di molta attenzione.

Insieme alla carbonara, alla gricia e all’amatriciana, la cacio e pepe è una delle ricette classiche di pasta della cucina romana. Probabilmente è quella più rappresentativa.
Le 4 “sorelle” le ho già pubblicate nella versione classica:
Amatriciana
Cacio e pepe
Carbonara
Gricia

La cacio e pepe è un celebre piatto della cucina romana, noto per la sua semplicità e gusto ricco.
Le sue origini risalgono all’antica tradizione culinaria romana, ed è ancora oggi uno dei piatti più amati e iconici della cucina italiana.

La cacio e pepe è stata creata dalla necessità in quanto gli ingredienti erano semplici e le risorse limitate.
I pastori romani che vivevano nelle campagne intorno a Roma avevano bisogno di piatti che potessero essere preparati rapidamente utilizzando ingredienti facilmente reperibili.
La cacio e pepe divenne così un pasto ideale per i pastori: il formaggio poteva essere conservato a lungo e il pepe nero era una spezia comune.

Nonostante la sua semplicità, la cacio e pepe è un piatto che richiede un’attenzione particolare ai dettagli per garantire che la salsa si leghi perfettamente alla pasta e che il sapore del formaggio e del pepe sia ben equilibrato.

Tonnarelli, rigatoni, spaghetti, mezze maniche; sono diversi i formati di pasta che possono essere utilizzati per la cacio e pepe.
Io preferisco rigatoni e mezze maniche perché si condisce con la cremina anche l’interno della pasta.
Per questa versione finger food ho utilizzato delle linguine.

FF Cacio e pepe 2

Il “Pepe della Tasmania” è un tipo di pepe originario dell’isola australiana della Tasmania
È una varietà di pepe relativamente rara e unica che si distingue per il suo sapore e aroma particolarmente aromatici e freschi.
Differentemente dal pepe nero tradizionale, il pepe di Tasmania è solitamente raccolto quando i frutti sono ancora immaturi e di colore verde, quindi ha un sapore più delicato e un po’ più piccante.

Questo tipo di pepe è diventato popolare tra i cuochi e gli appassionati di cucina grazie alla sua eccezionale qualità aromatica.
Viene spesso utilizzato per aggiungere un tocco unico e distintivo a vari piatti, sia salati che dolci e può essere utilizzato fresco, essiccato o conservato sotto forma di salse e condimenti.

FF Cacio e pepe 1

Preparazione
2-3 minuti ogni pezzo
Categoria: Finger food

Cremina
5-6 minuti ca.
Cucina: Romana

Cottura linguine
11 minuti
Difficoltà: Media

INGREDIENTI

(per 15 finger food)

Una trentina di linguine di linguine
80 g di pecorino romano DOP grattugiato
5 caprini
15 foglioline di origano fresco
Acqua di cottura della pasta qb
Pepe nero della Tasmania in grani essiccati qb
Pepe qb
Sale qb

PREPARAZIONE

In una pentola con abbondante acqua salata (2) fare cuocere la pasta al dente per i minuti necessari.

Nel frattempo, in una ciotola di vetro dove andrà condita la pasta, mettere abbondante pepe a mulinello ed il pecorino romano quindi versare un mestolino di acqua di cottura della pasta.
Mescolare bene fino al completo scioglimento del formaggio.
Si deve ottenere una crema fluida ma densa. (3)

Quando la pasta sarà cotta (4) scolarla tenendo da parte un po’ dell’acqua di cottura quindi versarla nella ciotola con il pecorino ed amalgamare bene con la cremina di formaggio.

Tagliare in 3 parti i caprini, mettere i cilindretti ottenuti in verticale e avvolgerci intorno una linguina per ognuno.
Posizionare il caprino rivestito di pasta nei piattini da finger food.
Completare versando un pochino di crema su un fianco (5) e decorare con una foglia di origano e un paio di grani di pepe nero della Tasmania.

ANNOTAZIONE

(2) Il pecorino è un formaggio con una certa sapidità quindi fare attenzione nel salare la pasta. Se metterete la quantità a voi abituale è sicuro che la troverete troppo sapida.

(3) La preparazione della cremina con cui condire la pasta è fondamentale quindi tenere da parte un po’ del  liquido di cottura e del pecorino per eventualmente compensare la cremosità.

(4) La pasta deve essere scolata al giusto punto di cottura. Deve essere ridotta al minimo la quantità di acqua da aggiungere.

(5) Mettendo la cremina solo su un lato si lascia libero il resto del rotolino così da consentire di poterlo tenere tra due dta.

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