Trippa alla bresciana in brodo con verdure. Ogni provincia ha una propria ricetta della trippa. La bresciana si caratterizza perché è un minestrone. Un minestrone di verdure a cui viene aggiunta la trippa di vitello o di manzo.
Non ci crederete ma fino a poco tempo fa odiavo la trippa.
Quando ero piccolo mia mamma la preparava setimana sì e settimana no.
Lei non ricordo la mangiasse, noi piccoli nemmeno ma mio padre e mio nonno ne erano golosi.
Famiglia di estrazione contadina per loro la trippa era un piatto di eccellenza.
Peccato che mio padre la digerisse poco e spesse volte, dopo averla mangiata avvertiva forti dolori di stomaco, probabilmente dovuto all’ulcera di cui soffriva.
Ma, nonostante questo, per lui quando c’era la trippa era sempre festa.
Forse perché associavo la trippa ai dolori di stomaco di mio padre, non l’ho mai voluta neppure assaggiare.
Un po’ di anni fa, la mia ex moglie Alessandra, di lontane origini fiorentine, preparò la trippa alla fiorentina ma, nonostante il profumo fosse molto invitante, con suo grande disappunto non la volli neppure assaggiare.
Questa ricetta sarà comunque oggetto d un prossimo articolo.
Trascorse molto tempo in cui la trippa ed io ci ignorammo teanquillamente.
Arrivò poi il giorno della conversione.
Forse dovuto anche al fatto che, come dice il proverbio, ogni lustro si cambia gusto o forse perché questa è la scusa che mi sono creato.
Fatto sta che una sera andammo a cena da mia suocera Lidia, la madre di Emanuela, e, non sapendo della mia ritrosia verso la trippa, la preparò in brodo con le verdure.
Non potevo esimermi dopo che lei, credendo di farmi piacere, l’aveva curata e cucinata.
Ricordo che si stupì vedendo che mangiavo tutte le verdure e lasciavo da parte la trippa poi, alla fine, per non fare brutta figura la assaggiai e mi piacque moltissimo tanto che la finii in un baleno.
L’apprezzai così tanto che sono sicuro che lei abbia pensato che l’avevo tenuta da parte per gustarmela fino in fondo.
Questa ricetta è stata eseguita da mia moglie Emanuela e si rifà a quella della sua famiglia preparata così da generazioni.
Personalmente avrei aggiunto in cottura un pezzo di crosta di grana che, visto anche i tempi di cottura, avrebbe rilasciato i suoi aromi.
Comunque se gradite al momento di serivre potete aggiungere un po’ di formaggio grana grattugiato.
In una pagina dedicata potete trovare altre ricette bresciane
Preparazione
10 minuti
Categoria: Primi
Cucina: Bresciana
Cottura
4 ore
Difficoltà: Facile
INGREDIENTI
(per 4 persone)
600 g di trippa (*)
Verdure miste 500 g (**)
(carote, zucchine, funghi prataioli, fagiolini, zucca, pomodori, cavolfiore, spinaci, sedano, porro, cipolla e prezzemolo)
1 spicchio d’aglio
100 g passata di pomodoro
Olio extra vergine d’oliva qb
Pepe qb
Sale grosso
PREPARAZIONE
Sciacquare la trippa e asciugarla tamponandola con un panno carta.
In una capiente pentola versare un poco di olio evo e lo spicchio d’aglio (volendo anche in camicia).
Dopo qualche minuto togliere l’aglio ed aggiungere la trippa e farla rosolare bene a fiamma bassa.
Aggiungere tutte le verdure, mescolare bene quindi versare l’acqua fino ad un livello un paio di cm superiore a quello delle verdure.
Portare ad ebollizione quindi abbassare la fiamma e coprire.
L’acqua deve solo sobbollire leggermente.
Fare cuocere per almeno 4 ore assaggiando a metà cottura ed, eventualmente, correggere di sale.
Servire la trippa ben calda in una ciotola o nella classica scodella.
Completare con un giro d’olio evo a crudo e un po’ di pepe a mulinello.
Accompagnare con fette di pane rustico. (***)
ANNOTAZIONI
(*) Trippa di bovino adulto già pulita e tagliata dal macellaio.
(**) Confezione di verdura fresca preparata dal fruttivendolo.
(***) In questo caso pane rustico fatto con farina di grano duro integrale antico Senatore Cappelli prodotto nella pianura bresciana.