Risi bisi e fragoe 1

Riso e bisi con … fragoe

Riso e bisi. Un piatto classico veneto con l'aggiunta di fragole per portarlo all'epoca della storia risorgimentale italiana nel Veneto occupato dall'esercito austriaco quando, per richiamare i colori della bandiera italiana si citavano questi tre prodotti.

Con questa ricetta partecipo al Clan del risotto del venerdì.
Questa settimana il tema è: Un risotto, una storia.
Nel corso della mia partecipazione all’MTChallemge proponevo spesso le mie ricette con storie che facevano riferimento alla ricetta. A volte raccontando episodi della mia vita ed altre, come in questo caso, inventandole di sana pianta. Ho quindi voluto rifare questa ricetta e pubblicare nuovamente la storiella. La ricetta nel vecchio blog.

Di recente nel Clan si è deciso di accettare anche ricette che non sono propriamente dei risotti ma che hanno, comunque, il riso come protagonista.
Per cui anche Riso e bisi ci può stare.

“Risi e bisi e fragoe” nel Risorgimento è stato per i veneti quello che “Viva Verdi” è stato per i milanesi ed i lombardi. Un modo di rivendicare l’indipendenza e la libertà senza rischiare di finire in carcere.
La storiella che segue me la sono inventata per ricordare quel periodo.

Risi bisi e fragoe 3

Come tutti i giorni si era alzata all’alba.
In campagna la giornata iniziava presto.

Si lavò, si vestì e fece una rapida colazione.
Oggi era il suo turno di andare in paese, al mercato, per vendere i prodotti dell’orto che sua madre stava raccogliendo.

Indugiò solo un poco nel pettinarsi; era in età da marito e voleva avere un bell’aspetto e il mercato era una buona occasione per farsi osservare ed ammirare.

Corse fuori di casa, salutò la madre e raccolse la cesta con le verdure.
L’aspettava una bella camminata con la cesta che, stracolma, non pesava molto ma era particolarmente ingombrante. Si inoltrò lungo il viale che collegava la cascina alla strada maestra proprio nel momento in cui sorgeva il sole.
Era una fresca mattina di primavera e la giornata prometteva di essere assolata e calda.

Nonostante la giornata promettesse bene a quell’ora l’aria era fresca e lei si era avvolto attorno alle spalle uno scialle nero bordato da bei ricami.
Quello stesso scialle che per anni aveva avvolto le spalle di sua madre e prima ancora quelle della madre di sua madre.

Raggiunse la strada maestra e si avviò con buon passo verso il paese.
A quell’ora non c’era molta gente lungo la strada tanto che finora aveva incrociato solo un carro trainato da due buoi condotto da Toni e da suo figlio Nino che si accingevano a lavorare i campi.

Le piaceva camminare e soprattutto osservare ciò che la circondava però quel giorno, dentro di sè, sperava che arrivasse alle sue spalle lo zio Gepi con il suo carretto sgangherato così da risparmiarsi un po’ di cammino.
Poco dopo averlo pensato ecco che alle sue spalle sentì una voce conosciuta che la chiamava: “Mariaaa”.
Era proprio lui, il fratello della mamma, anch’egli diretto al mercato.
Lo attese, caricò la cesta nel cassone poi salì felice di fianco a lui schioccandogli un bacio sulla guancia.
Ora sarebbe stato più comodo guardarsi attorno.

Più si avvicinavano al paese più la strada si affollava di gente tanto che l’andatura si fece davvero lenta.
All’improvviso udendo delle grida alle spalle si voltò e vide arrivare con un trotto veloce un drappello di soldati austriaci con le loro casacche bianche, gli elmetti a punta e l’effige dell’aquila bifronte, simbolo degli Asburgo, sulla gualdrappa dei cavalli.
Senza rallentare passarono oltre ed in quel momento lo zio Gepi mormorò qualcosa che non comprese ma, dalla sua espressione, capì che non era un complimento.

Arrivati al mercato, ringraziò lo zio, scese prendendo la sua cesta e si avviò verso l’angolo che si era scelta e si predispose alla vendita.
Si trovava proprio di fronte ad un osteria e, nei giorni di mercato, la moglie dell’oste preparava qualche piatto per il mezzodì. 

L’oste era un omone simpatico, sempre sorridente e dal viso rubicondo.
Quando la vedeva la salutava sempre e le offriva del sidro.

C’era molta gente quel giorno al mercato e in breve tempo si ritrovò ad aver venduto quasi tutte le sue verdure.
Pensò che forse avrebbe avuto del tempo per fare anch’essa un giro tra le bancarelle.

Stava salutando una cliente a cui aveva venduto del radicchio quando l’arrivo di quattro soldati austriaci attirò la sua attenzione e, mentre le passavano vicini, vide l’oste affacciarsi alla porta, farle l’occhiolino e gridare “Risi, bisi e fragoe” e lei di rimando “Erbette e rape cotte”.
Gli austriaci li guardarono e risero tra loro.
Non compresero che entrambi li avevano appena derisi inneggiando al tricolore italiano.

Risi bisi e fragoe 2

Come tutte le ricette della tradizione esistono varianti e tuttora non è ben chiaro se “I risi e i bisi” debbano essere umidi come una minestra o asciutti come un risotto.
Da quanto mi è parso di capire, leggendo qua e là, in origine doveva essere un risotto umido ma non all’onda, tecnica peraltro abbastanza recente, ma con la presenza nel piatto di un minimo di brodo.
Altresì, pare che tra le diverse varianti ce ne sia una con l’aggiunta di carote ed una con le fragoline di bosco.

Qui potete trovare altri risotti, compresi quelli realizzati per il Clan del risotto del venerdì.

Preparazione
10 minuti
Categoria: Primi

Cucina: Veneta

Cottura riso
18 minuti
Difficoltà: Facile

INGREDIENTI

(per 4 persone)

800 g di piselli con bacello mangiatutto (circa 250-300 g di piselli sgranati)
250 g di vialone nano
60 g di burro
50 g di pancetta dolce
Fragole qb (1)
1 cipolla bianca novella piccola
Aceto balsamico qb (1)
Prezzemolo
Formaggio grana grattugiato
Sale
Pepe nero

PREPARAZIONE

Sgranare i piselli separandoli dai bacelli e lavare entrambi.
Fare bollire i bacelli con 2 litri di acqua leggermente salata per circa un’ora.
In un pentolino fare bollire un po’ d’acqua e immergervi i piselli per un minuto, scolarli e immergerli immediatamente in una bacinella con acqua e ghiaccio. In questo modo manterranno il loro colore. 
Scolare in una bacinella il brodo ottenuto e mettere da parte metà dei bacelli lessati.
Frullarli al mixer con un poco di brodo, quindi setacciare la crema ottenuta. Aggiungerla al brodo che utilizzeremo per cuocere il riso e mantenerlo caldo.

Tritare finemente la cipolla e la pancetta a dadini. Mettere in una pentola il burro e quando è sciolto aggiungere la cipolla e la pancetta. Fare diventare trasparente la cipolla a fuoco moderato per qualche minuto quindi unire i piselli, versare un paio di mestoli di brodo e lasciare cuocere per 5 minuti.

Aggiungere il riso, mescolare bene e farlo tostare, unire gradualmente il brodo bollente per mantenerlo sempre umido e portare il riso a cottura.
Quando mancano un paio di minuti alla cottura del riso aggiungere il prezzemolo tritato.

Togliere dal fuoco, regolare di sale, unire il pepe macinato fresco, le fragole tagliate a pezzettini, il formaggio grattugiato ed un mestolino di brodo. 
Mescolare delicatamente, mettere il coperchio far riposare per 2 minuti quindi servire aggiungendo le fragole e qualche goccia di aceto balsamico.

ANNOTAZIONE

(1) Le fragole e l’aceto balsamico sono una mia aggiunta e non sono presenti nella ricetta originale.

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